Packaging: una scelta sostenibile

Il confezionamento: un argomento tanto importante quanto delicato per un’azienda.

Si può (e si deve) fare tanto in merito, al fine di evitare inutili sprechi che danneggiano il nostro Pianeta.

Quando si tratta di cibo e salute cerchiamo costantemente il meglio. Da anni si preferisce il biologico e anche il made in italy certificato si sta ritagliando il suo spazio.

Allora perché non investire anche sul packaging dei prodotti che consumiamo abitualmente, scegliendo materiali ecologici, sostenibili e biodegradabili?

P.L.A. , una scelta etica.

Non è certo una novità in materia di imballaggi, ma la buona notizia è che la richiesta di prodotti realizzati in PL.A. sta aumentando a dismisura: ci si vuole liberare sempre di più di quella plastica inquinante e di difficile degradazione.

Cos’è il P.L.A.?

Si tratta di un polimero termoplastico che deriva da zuccheri naturali, come amido di mais e canna da zucchero, e rappresenta una valida alternativa sostenibile alla plastica, in particolare quella monouso.

A prima vista, il PLA sembra plastica a tutti gli effetti. Di colore bianco o trasparente, rigido, con proprietà decisamente simili a PET e poliestere, questo materiale può essere impiegato negli stessi settori della sua cugina derivata dal petrolio. È infatti resistente a olii, grassi e agenti chimici, contiene in modo efficace i profumi e l’ossigeno, e quindi quindi può essere facilmente impiegato anche per le confezioni alimentari.

La caratteristica principale del PLA, che è anche ciò che lo renderà uno dei materiali del futuro, è quindi il fatto di essere biodegradabile e compostabile al 100%. Ciò significa che se messo in determinate condizioni di temperatura e umidità può scomparire in pochissimo tempo, tornando alla terra senza dover per forza essere abbandonato in discarica o bruciato in un inceneritore. In poche parole, senza lasciare traccia. Se non viene messo nelle condizioni ottimali per degradarsi da solo, poi, presenta comunque una vita media che va da 1 a 4 anni. Una bella differenza rispetto ai circa 300 necessari a una plastica tradizionale per sparire nell’ambiente. Ma attenzione. Il fatto che il PLA sia compostabile non significa che puoi semplicemente seppellirlo nella terra in giardino o buttarlo per terra aspettandoti che scompaia in pochi giorni. Le condizioni di biodegradazione, infatti, sono ben precise.

Il futuro è qui.

Il P.L.A. non potrà sostituire del tutto la plastica (almeno nel medio-breve periodo), ma potrà ridurne drasticamente il consumo, a vantaggio della natura e dell’inquinamento.

Noi di Albertengo abbiamo fatto una scelta ecologica e sensibile e di ciò ne andiamo fieri, perché per proteggere ciò che ci circonda bastano veramente pochi semplici accorgimenti come questo.

Una scelta sostenibile
per salvaguardare il futuro

Fonte articolo: www.ohga.it